L’Attitudine
di un Evangelista
26 gennaio 1973 – New York
L’evangelista è un mediatore che cerca di unire l’uomo a Dio. Nel campo
politico, economico e culturale colui che è in posizione di mediatore, deve
conoscere chiaramente le posizioni delle due parti e deve porsi come loro punto
d’incontro. Trovandovi in questa posizione voi dovete mostrare a Dio che siete
con tutte le vostre forze dalla Sua parte, mentre, di fronte agli uomini,
dovete apparire come difensori della loro causa. Dovete tenere continuamente i
collegamenti fra queste due parti; siate con Dio di notte e con gli uomini di
giorno: entrambi sentiranno che state dalla loro parte. Il successo della
vostra missione dipenderà da questo vostro comportamento.
Dovete sempre riuscire a prevedere cosa sta accadendo nel rapporto fra i
due interlocutori e dovete riuscire a trovare dei punti d’intesa fra loro.
Dovete sempre conservare la vostra giusta posizione di mediatore, e quando c’è
contraddizione non mostrate mai di essere più dalla parte di uno o dell’altro.
Attenti però a non far apparire questa vostra posizione come una posizione di
comodo, come un tentativo di non compromettervi, perché altrimenti nessuno
crederà o avrà fiducia in voi. La vostra missione fallirà anche nel caso che
voi, nella posizione di mediatore parteggiate apertamente per una delle due
parti.
Imparate a servire
Un mediatore deve quindi imparare a servire: questa è la sua più importante
funzione. Dovete interessarvi e prendervi cura di entrambi le parti, che devono
vedere in voi una persona a cui poter aprire il proprio cuore. In questo caso,
tenete per voi le confidenze di chi vi ha rivelato i suoi segreti o le sue
difficoltà e cercate di aiutarlo, così egli si unirà strettamente a voi. Se al
contrario, rivelerete i suoi segreti, diverrete il suo nemico, ed egli penserà
a voi come a un traditore che ha rovinato la sua vita. Se qualcuno vi parla
apertamente, starà poi attento se rivelate ad altri i suoi segreti. Quando sarà
sicuro che può fidarsi di voi, allora vorrà che anche la sua famiglia e i suoi
amici vengano verso di voi.
Quando parlate con qualcuno, non dite mai di aver sentito parlar male di
lui da qualcun’altro, ma, al contrario, lodatelo, dicendogli ad esempio, che
una certa persona lo apprezza molto. Agendo in tal modo, potrete sanare tante
incomprensioni. Voi potete quindi, con la vostra strategia, determinare
l’amicizia o l’ostilità fra due persone.
Un triangolo da non spezzare
Un mediatore deve anche stare attento a non causare una rottura nella
relazione triangolare fra sé stesso e le due parti in causa. Lo stesso vale con
Dio. Deve esserci qualcuno in posizione di perfetto oggetto a Dio e io sono in
questa posizione. Insieme a voi si forma una relazione triangolare. Dio c’è, ma
è invisibile e non potete comunicare direttamente con Lui. Io sono nella
posizione di vostra guida, ma non posso essere sempre con tutti voi in ogni
posto. Il problema è come potete essere uniti a Dio e a me. Vi sono solo due
modi per realizzare questo. Potete arrivare a Dio con la preghiera e potete
unirvi a me consultando il leader del vostro team. Quando mancate di fiducia nel
vostro leader, avete già fallito nella vostra posizione di mediatore fra lui e
le persone.
Nella testimonianza, il mediatore deve essere più determinato del suo
stesso leader. Dovete riuscire a far capire alla persona a cui testimoniate che
le state offrendo qualcosa di più grande di ciò che già possiede. Deve sentire
che voi potete darle una grande ricchezza spirituale, avvicinandola veramente a
Dio, e che ciò è molto più importante di qualsiasi ricchezza materiale. Dovete
offrire qualcosa di veramente grande alla gente, altrimenti penseranno che dite
cose belle e giuste, ma niente di così importante, per cui valga la pena
seguirvi.
Abbiate la dignità di Dio
Infine, dovete conoscere a fondo la verità e dovete avere la dignità di
Dio. Se farete tutto ciò, vi porrete nella posizione di servitore, e svolgerete
il ruolo di portatore di pace. Ecco perché nella Bibbia leggiamo: “Beati coloro
che operano la pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5:9). Per essere
un pacificatore fra due persone, dovete essere molto migliore di loro; se essi
non vedono dignità e capacità in voi, non vi terranno in considerazione. Dovete
avere autorità quando parlate. Le vostre parole uniranno quelle persone.
Nell’educare un bambino, per prima cosa gli insegniamo come parlare, poi
come agire e quindi gli insegniamo a considerare i risultati della sua azione
quando è stata fatta in base alla sua idea. La vostra autorità poggerà su
questi tre punti. Se avete l’autorità di Dio, tutti saranno interessati in ciò
che state dicendo o facendo e saranno pronti a seguirvi. Avendo questa autorità
e dignità sarete nella posizione di mediatori e potrete portare unità fra Dio e
chiunque altro. Voi pensate che è difficile realizzare tutto questo, ma per
aver successo dovete esser pronti ad affrontare ogni prova e difficoltà e poi
tutti i problemi si risolveranno; questa è la strada per la vittoria.
Supponete che, mentre vi sono dei fratelli che vogliono riposare o dormire,
voi continuate invece a studiare duramente. Così facendo sarete dei vincitori
sugli altri poiché vi arricchirete più di loro e, mentre gli altri si
sentiranno di testimoniare solo a un certo tipo di persone, voi sarete così
forti e preparati che potrete affrontare un arco di persone molto più vasto.
Mettersi alla prova
Dopo tutto la cosa più importante è “mettersi alla prova”. L’atleta che
vince un’olimpiade, stabilendo un record mondiale, non può pensare che la
stessa prestazione gli sarà sufficiente per vincere sempre. Egli dovrà
continuare ad allenarsi intensamente cercando di migliorare sé stesso. Più
esperienza avete nel parlare agli altri e più abili diverrete.
Chiunque è un bravo mediatore fra il suo capo-team e i membri, diverrà
anch’egli, entro breve tempo, un leader, perché avrà maturato le qualità per
assumere una tale posizione. Quando Gesù disse di essere un mediatore, espresse
il grande significato della sua missione. Se qualcuno assume il ruolo di
mediatore per conto di Dio e agisce per il bene degli uomini, allora diverrà
una grande figura centrale fra queste due parti, ma, per realizzare questo,
dovrà lavorare per il bene degli uomini, sacrificando sé stesso.
Essere un servitore degli uomini significa essere una persona che non
reclama nulla per sé. Ogni vostra cosa e la vostra stessa vita sono in funzione
degli altri. Ogni persona deve poter pensare che tutto ciò che avete appartiene
a loro. Se non realizzate questo, non potete considerarvi un buon servitore
degli uomini. Non dovete pensare ai benefici che potete ottenere comportandovi
in un certo modo. Non dovete fare questi calcoli anticipatamente poiché, in
questo caso, state già fallendo nella vostra missione di mediatore.
Qualsiasi cosa prima di essere vostra, appartiene a Dio e all’umanità; la
vostra posizione viene per ultima. Quando la relazione triangolare si esprime
nel rapporto uomo-uomo, voi siete in una posizione molto pericolosa. In un certo
senso l’uomo è più temibile di Dio o di Satana. Dio agisce solo nel bene e
Satana solo nel male, ma l’uomo è mutevole; a volte sta dalla parte di Dio, a
volte dalla parte di Satana. Però voi, come leader o come mediatore, dovete
andare sempre avanti decisi senza vacillare. Prima di uscire dal centro, dovete
da una parte esser sicuri di realizzare la vostra meta, e, dall’altra, essere
pronti ad affrontare situazioni molto dure nella vostra testimonianza. Se poi
avrete un buon risultato dovete offrirlo a Dio.
Studiare le persone
La prima cosa che dovete fare è studiare le persone. Se avete analizzato
finora la personalità dei vostri amici, della vostra famiglia e dei vostri
vicini, potrete far tesoro dell’esperienza acquisita, scoprendo le
caratteristiche delle persone che incontrate. I primi giorni le vostre
intuizioni saranno vere per il 20% poi raggiungerete il 30%, poi il 50%, fino
ad arrivare al 100%. Le persone che incontrerete saranno il vostro oggetto di
lavoro per prepararvi ad affrontare altre persone. Voi potete leggere i volti
della gente. Se state parlando con qualcuno e improvvisamente egli pensa a
qualcosa d’altro, i suoi occhi ve lo diranno. Quando qualcuno vi parla, potete
fissare i suoi occhi e capire che genere di persona è e cosa sta pensando in
quel momento.
Dal modo in cui le persone camminano, io posso intuire tutte le loro
qualità. La gente ha modi diversi di camminare e di esprimersi. Dopo
un’occhiata io posso conoscere lo stato d’animo di una persona. C’è un profondo
mistero nei vostri occhi. Quando dico qualcosa di interessante, di bello, o
racconto qualche episodio felice, i vostri occhi si illuminano e, se anche
doveste piangere, le vostre sarebbero lacrime di gioia. Se invece parlo di cose
tristi, i vostri occhi perdono lucentezza e diventano anch’essi tristi. Quando
non siete interessati in ciò che sta accadendo intorno a voi, cominciate a
sonnecchiare; quando siete seri le vostre palpebre si muovono più
frequentemente.
I vostri occhi simboleggiano Dio e sono sensibili a ciò che è buono o
cattivo, lieto o triste. Se foste qui a parlare, capireste immediatamente chi è
attento e chi è invece disinteressato. Perciò, come mediatori ed evangelisti,
dovete imparare a leggere negli occhi delle persone. I vostri occhi devono
avere uno sguardo tale da essere gradito agli altri e da monopolizzare la loro
attenzione. La vostra espressione è molto importante quando testimoniate perché
essa precede le vostre parole. Prima l’espressione, poi i gesti, le parole, ed
infine l’azione sono gli elementi che influenzano le persone. Dovreste
guardarvi allo specchio e, se vi sembra di essere troppo seri dovete imparare a
sorridere un po’ di più.
Saper ascoltare e parlare
Allora, pensate di poter diventare dei buoni mediatori? Coloro che saranno
pronti a lavorare più duramente degli altri avranno successo. Un’altra
qualifica di un mediatore è l’autorità nel parlare. Quando parlate dovete
apparire convinti di ciò che state dicendo; non siate mai indecisi o vaghi.
All’inizio è meglio ascoltare gli altri, ma quando siete pronti a parlare,
dovete essere decisi fino a sorprendere le persone. Allora penseranno che
potete davvero essere una guida per loro. Parlare è come maneggiare una spada.
Voi dovete considerare attentamente dove dirigere la vostra spada. Prima di ogni
altra cosa, dovete studiare attentamente chi vi sta di fronte. Potete cercare
di capire qual è il suo ambiente sociale e qual è il suo modo di pensare, di
parlare e di agire. Allora potrete raccontargli la vostra storia, facendogli
così capire quanto vi ha dato la vita nei Principi, in più di quello che
avevate prima.
Quando portate al centro una persona, è estremamente importante ciò che
riuscite a dargli. Se a un bambino non viene dato cibo a sufficienza, non potrà
crescere bene. Questo principio vale anche quando testimoniate per strada. Non
riuscirete a portare al centro nessuno, se non concentrate tutta la vostra
attenzione sulle persone che incontrate. Supponete di aver testimoniato a 20
persone in un giorno, se voi non avete abbastanza esperienza, tutti troveranno
da ridire su ciò che dite. Dopo tre giorni, o tre settimane di esperienze, le
cose cominceranno a migliorare; dopo tre anni, il cambiamento sarà radicale.
Chi sarà il primo?
Avete mai provato a chiedervi chi sarà la prima persona che incontrerete?
Potrebbe essere un ragazzo, un operaio, una signora. Supponete che per primo
vedete un uomo avvicinarsi da lontano. Cosa fate? Restate lì passivi,
aspettando che arrivi vicino a voi? Dovete prepararvi all’incontro. Appena lo
intravedete dovete essere in grado di capire quanti anni ha, che genere di
persona è, qual è il miglior modo di fermarlo e parlargli. La prima persona
potrebbe essere un ragazzo che fischia allegramente. Allora, cosa fate? Lo
guardate con una faccia seria chiedendogli perché mai sta fischiando in quel
modo? No! Certamente il vostro atteggiamento sarà molto diverso. Potrete
persino mettervi a danzare al suono della sua musica! Egli vi guarderà e non
potrà fare a meno di fermarsi. Diventereste subito amici e non avreste neanche bisogno
di testimoniare, perché egli verrebbe al centro sicuramente, senza difficoltà.
Vi viene da ridere, eppure potrebbe benissimo accadere.
Se vi allenate cercando sempre di capire tutte le caratteristiche di coloro
che fermate, incontrando una qualsiasi persona sarete alla fine in grado di
capire subito qual è il suo ambiente sociale, qual è la sua preparazione
culturale, quali sono le sue idee. Così, ad esempio, se vedete che è un tipo
molto ricettivo, con un carattere mite, siate soggettivi, ed egli sarà attratto
da voi. Capite ora quanto è estremamente importante il vostro atteggiamento nel
contatto con le persone. Anche una cosa semplice, come, ad esempio, il vostro
modo di ridere, può essere determinante per il vostro successo. Se sorridete
con la testa alta, la gente capirà che siete veramente felice, ma se al
contrario, sorridete o ridete con la testa bassa, sarà più difficile credere
che la vostra felicità sia sincera.
Voglio ricordarvi ancora che dovete essere un buon mediatore, un portatore
di pace e dovete avere la dignità di Dio. Dovete essere delle persone di
carattere, persone da cui la gente può sempre imparare qualcosa. Come guide voi
dovete avere questa qualità. Non date tutto in una volta ciò che possedete. Se
scoprite subito tutte le vostre carte, sarete facilmente sconfitti da chi vi si
oppone.
Pagate i vostri debiti a Dio con la testimonianza
Quando testimoniate a una persona non pensate mai di ricevere qualcosa da
lei. Dovete anzi essere pronti a dare, a perdere ogni cosa. Dovete esser pronti
a ripagare Dio, poiché siete in debito con Lui. Siete dei debitori e i debitori
non possono pretendere nulla se prima non hanno pagato il debito. Lavorare per
il bene degli altri è il modo in cui potete ripagare Dio. Se riuscite a
comprendere quanto veramente grande è il vostro debito con Dio, allora vorrete
ricompensarlo di tutto attraverso gli uomini. Dovete arrivare ad avere questo
atteggiamento, qualunque sia la persona a cui testimoniate. Inoltre, dovete
pensare a quella persona come al vostro liberatore, poiché, senza di lui, non
avreste modo di ripagare il vostro debito. Quando pensate in questa maniera,
testimoniare diventa per voi realmente il mezzo attraverso cui potete
ricompensare Dio. Dovete dare tutto il vostro cuore a colui a cui testimoniate.
Solo così Dio potrà agire in favore di quella persona, anche se vi si è
opposta. Questo vuol dire essere un evangelista. Questa è la strada per
liberare tutta l’umanità dalla schiavitù del peccato.
Non vi è nulla di più importante che essere leali nel pagamento del vostro
debito, tramite le persone a cui testimoniate. Questa è la sola strada per non
avere alcun debito, né con Dio né con gli uomini. Avete abbracciato la grande
causa di questo movimento per testimoniare alla gente con tutto voi stessi.
Dovete sentirvi orgogliosi di appartenere a questa Chiesa. Avete una grande
fortuna, presente e futura. La gente sarà attratta da voi e vi terrà in grande
considerazione. Spero che voi combatterete questa battaglia fino ad ottenere la
vittoria e alla fine vi accorgerete che avete lavorato per voi, non per Dio,
non per la gente, ma per voi stessi.
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