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Rev. Sun Myung Moon - 26 maggio 1957
Chiesa di Chung Pa dong – Seoul- Corea
Matteo
12:38-50 e Marco 14:32-42
Preghiera
Oggi siamo giunti nel tempo in cui, in
nome di quest’era, dobbiamo guardare verso lo Hyung Sang desolato di Gesù Cristo che apparve col Tuo permesso dinanzi
alla Tua volontà per salvare tutte le persone. Padre di compassione, Padre
d’amore, Padre di misericordia, Padre di capacità! I 4.000 anni trascorsi per
preparare l’invio di Gesù sono stati un tempo lungo, ma anche i 2.000 anni di
storia dalla morte di Gesù sono un tempo lungo. Ti prego, fa sì che ci rendiamo
conto che oggi siamo di fronte a una situazione imbarazzante e non abbiamo
nessun modo di salvare la faccia davanti a Te.
Ti prego, permettici di capire il cuore
del Padre che oggi volge con speranza il Suo sguardo sugli esseri umani dopo
aver trascorso 6.000 lunghi anni facendo affidamento su persone insignificanti,
trovando, lavorando attraverso e aggrappandosi a persone insignificanti. Padre,
desideriamo sinceramente che Tu ci permetta di diventare figli e figlie leali
che possono mostrarsi preoccupati per il cuore addolorato del Padre a causa
dell’aspetto desolato di Gesù.
Sappiamo che, anche se ci sono tante
persone che credono e sono state scelte, i figli e le figlie che Tu puoi amare
personalmente sono pochissimi. Padre di compassione, Ti prego, permetti ai Tuoi
figli e alle Tue figlie che ora si sono riuniti qui di scoprire dentro di loro il
cuore che si preoccupa del Padre. Speriamo che permetterai a loro di diventare dei
figli e delle figlie leali che possono mostrare la loro vergogna e abbandonare
tutto per seguire la volontà che Tu desideri.
Per favore, manifesta il favore divino che
hai accordato ai figli e alle figlie che si sono riuniti qui. Noi che abbiamo
la missione di preannunciare gli ultimi giorni sappiamo che è giunto il tempo
in cui dobbiamo accettare la missione che Tu hai intenzione di affidarci negli
ultimi giorni. Padre, Ti supplichiamo dal profondo del nostro cuore, di
guidarci a non prolungare la grande impresa dei principi universali. Guidaci a
non intraprendere azioni che causeranno dolore fra le persone a causa nostra.
Padre, preghiamo sinceramente che in questa
ora solo la Santa Trinità governi noi e tutto ciò che è in noi. Fa che solo che
le opere della natura originale del Padre, che rappresenta tutti i caratteri,
si manifestino attraverso il cuore di ognuno di noi.
Ora noi ci siamo fatti avanti con le
parole che Tu vuoi diffondere, perciò Ti prego, fa che non ci sia nessuna
distanza fra il cuore di chi trasmette e il cuore di chi riceve. Ti prego guidaci a non usare la
conoscenza umana come il criterio per dare giudizi. Speriamo
sinceramente che permetterai che questa sia un’ora in cui, avendo affidato
tutto al Padre, possiamo essere in armonia con le Tue parole autorevoli ed
essere offerti come un sacrificio davanti al Padre. Ti prego, accettaci e
governaci. Abbiamo pregato nel nome del Signore.
Il titolo del sermone su cui voglio
riflettere insieme a voi è: “Perché il Signore deve ritornare?” Parlerò di
questo argomento.
Gesù,
in cui gli Israeliti non ebbero fiducia.
Gesù affronta il destino provvidenziale
di ritornare, perché quando venne sulla terra morì crocifisso e dopo la sua resurrezione
ascese al Cielo. Fra il popolo d’Israele, che aveva rispettato la volontà della
provvidenza di Dio per tanto tempo, il Giudaismo aveva la missione di
realizzare la volontà di Dio e porre una fondazione di vittoria. Questo era il
desiderio di Dio che aveva scelto questo popolo, ed era anche la speranza di
questo popolo.
Desiderando il tempo in cui questa
volontà si sarebbe potuta realizzare, Dio mandò il Suo figlio unigenito in cui
poteva confidare per portare a termine tutto il compito di realizzare gli
ideali della creazione. Perciò, Dio doveva realizzare la benedizione storica
attraverso Israele portando Gesù davanti agli esseri umani come loro signore, e
portando a conclusione la volontà della Sua provvidenza di salvezza.
Ma
perché Gesù morì senza riuscire a realizzare su questa terra la volontà
provvidenziale e costruire il giardino ideale dove avrebbe potuto inneggiare alla
gloria di Dio? Questo deve
essere l’argomento che suscita dolore in noi oggi.
Il corso di Gesù, dal tempo della sua
venuta sulla terra al tempo della sua dipartita, non è lo stesso corso di vita
degli esseri umani che vivono sulla terra oggi. Gesù attraversò un corso di
vita più difficile e desolato di quello di chiunque altro. Inoltre, Gesù emerse
come l’unica persona nell’ambito delle generazioni e del tempo, che manteneva
in sé la volontà di Dio e gli ideali dell’umanità. Non ci fu nemmeno una
persona sulla terra che riconobbe il valore di Gesù con lo stesso valore che
gli attribuiva il cielo. E non solo, gli uomini non poterono servire Gesù come
l’essere centrale dell’amore che può collegare tutta l’umanità all’amore di
Dio.
Di conseguenza Gesù condusse una vita
indicibilmente miserabile. Gesù non aveva nessuno che lo considerasse un amico,
nessuno con cui parlare del suo dolore. Allo stesso modo voi oggi dovete capire
che egli visse una vita più pietosa di chiunque altro.
Gesù che viene per realizzare la volontà
di Dio e per la gloria di Dio avrebbe dovuto essere la gioia del popolo
israelita, la gioia del Giudaismo e dell’umanità. L’unigenito Figlio di Dio,
sarebbe dovuto emergere come il signore di tutta l’umanità. Perché allora Gesù
condusse una vita così miserabile, di fame e di tristezza?
Anche se i tempi sono cambiati e la
storia è passata, dovreste essere in grado di sperimentare il dolore e la
solitudine che Gesù provò quand’era vivo, e prendere a cuore la sua sofferenza.
Tuttavia, se non potete diventare i figli e le figlie che possono dare gioia a
Dio sconfiggendo Satana per conto del cielo e della terra, allora non potete
alleviare in nessun modo la profonda sofferenza e solitudine di Gesù.
La speranza di Gesù non era quella di soddisfare
i propri desideri ma, sacrificando persino se stesso, di realizzare gli ideali
della creazione di Dio. Poiché gli esseri umani, che erano stati allevati come
gli esseri centrali del creato caddero, Dio guidò la provvidenza di
restaurazione per 4.000 anni per realizzare gli ideali della creazione. Gesù,
prendendo responsabilità per gli errori dell’antenato dell’umanità che era caduto,
apparve con questa volontà di Dio come sua ideologia e scopo.
Tuttavia il popolo d’Israele non capì
questo Gesù. E non è tutto. Gli ebrei non sapevano neanche che Gesù, mentre
rappresentava la speranza storica, rappresentava nello stesso tempo tutta la
volontà di Dio.
Anche se Gesù era un individuo che si
trovava in una grande solitudine, poteva rappresentare la storia e, mentre rappresentava
la realtà presente, possedeva anche l’ideale eterno di Dio che può
rappresentare la volontà delle leggi celesti. Tuttavia, il popolo d’Israele e
il Giudaismo che erano stati fedeli alla volontà di Dio non si resero conto che
lui era questa figura. Così, invece di aiutarlo, ostacolarono il suo cammino e
lo perseguitarono.
Il
cuore di Gesù che morì sulla croce
Allora, qual è il dolore di Gesù che guardava
dall’alto il popolo d’Israele e l’umanità? Non era il dolore che piangeva per
l’ambiente che poteva vedere. Il dolore di Gesù rappresentava il cuore
addolorato di Dio che aveva guidato la provvidenza di restaurazione per 4.000
anni dalla caduta di Adamo, e rappresentava gli innumerevoli profeti e saggi
che si erano dati da fare sostenendo la volontà di Dio attraverso il lungo
corso storico di 4.000 anni. Oggi voi dovete sentire che Gesù era questo tipo
di uomo.
Allora, quanto era profonda la
tristezza di Gesù? Poiché Gesù venne portando il dolore di Dio di 4.000 anni e
il dolore di molti milioni di profeti e saggi in cielo, Dio e i milioni di
credenti, i soldati celesti e gli angeli capivano l’angoscia di Gesù.
Il dolore di Gesù non era per lui
stesso, ma per gli israeliti che lo uccisero, ed era il dolore che si
preoccupava per la fede degli ebrei e il corso della volontà di Dio. Anche se
gli israeliti e i capi del Giudaismo avrebbero dovuto conoscere questo cuore di
Gesù, riflettere su questo e pentirsi, in mezzo a loro non ci fu nemmeno una
persona che comprese il dolore di Gesù.
Poiché gli ebrei non poterono servire
Gesù come il Messia che era venuto con il cuore di dolore storico e un ardente desiderio
verso gli esseri umani, la sua tristezza divenne sempre più grande. Inoltre dobbiamo
sapere che, dal momento che il popolo d’Israele e la fede ebraica, che avrebbero
dovuto realizzare la volontà di Dio centrata su Gesù, dimenticarono
completamente la volontà che Dio desiderava e tradirono Gesù, egli dovette
vivere la sua vita versando infinite lacrime di dolore per conto di Dio per
trent’anni e più. Dovete sapere che per completare la sua missione di rivelare
la situazione e il cuore del Padre che nutriva grandi speranze e desideri, Gesù
sopportò il dolore che continuava a scaturire (dal suo cuore) durante i suoi
tre faticosi anni di vita pubblica e dovette patire l’angoscia miserabile e
terribile di essere inseguito dal Giardino del Getsemani fino alla collina del
Golgota.
Allora,
perché Gesù offrì la preghiera nel giardino del Getsemani: «Padre mio,
se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come
vuoi tu!» (Matteo 26:39)? Perché era preoccupato di chi avrebbe preso
responsabilità per il dolore di Dio, dei numerosi credenti e di tutta
l’umanità. Perché sapeva che se fosse morto sulla croce anche i fedeli che lo
seguivano avrebbero percorso la via della morte. Così, il suo cuore era colmo
di tristezza e fece quell’appello al cielo.
Gesù che agì in nome del
dolore di Dio e degli esseri umani, che morì tristemente sulla croce in nome
del dolore delle innumerevoli creature viventi delle generazioni future… Non
dovete vedere questo Gesù solo come un Gesù storico, dovete trovare Gesù che potrebbe
essere nella stessa situazione nella realtà di oggi, e diventare gli eredi di
Gesù che lo possono rivelare al mondo. Altrimenti non c’è nessun modo per
risolvere l’amarezza e il dolore che si sono saldamente intrecciati nella
storia. I fedeli che hanno creduto nel Cielo fino ad ora hanno lottato per
diventare gli eredi di Gesù. Inoltre, dobbiamo dissolvere il profondo dolore di
Gesù ed eliminare persino la tristezza che sarà trasmessa ai discendenti.
Quest’era, proprio ora,
sono gli ultimi giorni di cui tutti parlano e che tanti profeti hanno
preannunciato, e il tempo del Secondo Avvento a cui Gesù si riferì come il
tempo in cui egli sarebbe ritornato dopo essere stato rigettato dal popolo e
dalla religione e messo a morte. Allora, vivendo in questo genere di tempo,
cosa dovreste fare? Dovreste essere capaci di confortare Gesù che deve venire,
ed essere preoccupati della volontà del Cielo più sinceramente di quanto lo furono
il Giudaismo e il popolo ebreo al tempo di Gesù.
I credenti degli ultimi giorni che devono essere responsabili per
il dolore storico.
Per confortare Gesù che
deve venire, dovete essere responsabili al posto suo per il dolore della storia
di 4.000 anni di cui Gesù si assunse la responsabilità. Se si aggiungono i
2.000 anni dopo la morte di Gesù, quando lo Spirito Santo venne e soffrì
nell’angoscia, dovete essere responsabili anche per il dolore storico di 6.000
anni in modo da poter ereditare il resto dell’impresa dei principi celesti che era
stata interrotta a causa della morte di Gesù.
Noi, che dobbiamo rendere
conto al Cielo, non possiamo abbandonare il collegamento con la storia e vivere
una vita individuale. Dobbiamo diventare il popolo del cuore che può sentirsi
responsabile per l’universo e il futuro e, in nome del dolore del cielo, dei
soldati celesti, degli angeli e di tutte le persone di questa terra, possiamo
sentire dolore e profonda preoccupazione per il fatto che l’umanità guarda al
giorno del giudizio di Dio e dimora nel regno della caduta.
Inoltre, dovete essere in
grado di dire a Gesù: “Noi capiamo il tuo dolore e la ragione per cui sei
dovuto morire”. Dobbiamo sperimentare lo stesso cuore disperato e la situazione
di Gesù che venne su questa terra e fu afflitto da una grande ansietà per
completare la sua missione di redimere tante persone.
Se non potete diventare questo tipo di persona, non importa quando lo desideriate, non potete servire Gesù che è il signore della storia, il padrone dell’universo e il padrone degli ideali del futuro. Non potete alleviare questo dolore di Gesù.
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