mercoledì 8 dicembre 2021

Perché il Signore deve ritornare? [1]


Rev. Sun Myung Moon - 26 maggio 1957

Chiesa di Chung Pa dong – Seoul- Corea

Matteo 12:38-50 e Marco 14:32-42

Preghiera

Oggi siamo giunti nel tempo in cui, in nome di quest’era, dobbiamo guardare verso lo Hyung Sang desolato di Gesù Cristo che apparve col Tuo permesso dinanzi alla Tua volontà per salvare tutte le persone. Padre di compassione, Padre d’amore, Padre di misericordia, Padre di capacità! I 4.000 anni trascorsi per preparare l’invio di Gesù sono stati un tempo lungo, ma anche i 2.000 anni di storia dalla morte di Gesù sono un tempo lungo. Ti prego, fa sì che ci rendiamo conto che oggi siamo di fronte a una situazione imbarazzante e non abbiamo nessun modo di salvare la faccia davanti a Te.

Ti prego, permettici di capire il cuore del Padre che oggi volge con speranza il Suo sguardo sugli esseri umani dopo aver trascorso 6.000 lunghi anni facendo affidamento su persone insignificanti, trovando, lavorando attraverso e aggrappandosi a persone insignificanti. Padre, desideriamo sinceramente che Tu ci permetta di diventare figli e figlie leali che possono mostrarsi preoccupati per il cuore addolorato del Padre a causa dell’aspetto desolato di Gesù.

Sappiamo che, anche se ci sono tante persone che credono e sono state scelte, i figli e le figlie che Tu puoi amare personalmente sono pochissimi. Padre di compassione, Ti prego, permetti ai Tuoi figli e alle Tue figlie che ora si sono riuniti qui di scoprire dentro di loro il cuore che si preoccupa del Padre. Speriamo che permetterai a loro di diventare dei figli e delle figlie leali che possono mostrare la loro vergogna e abbandonare tutto per seguire la volontà che Tu desideri.

Per favore, manifesta il favore divino che hai accordato ai figli e alle figlie che si sono riuniti qui. Noi che abbiamo la missione di preannunciare gli ultimi giorni sappiamo che è giunto il tempo in cui dobbiamo accettare la missione che Tu hai intenzione di affidarci negli ultimi giorni. Padre, Ti supplichiamo dal profondo del nostro cuore, di guidarci a non prolungare la grande impresa dei principi universali. Guidaci a non intraprendere azioni che causeranno dolore fra le persone a causa nostra.

Padre, preghiamo sinceramente che in questa ora solo la Santa Trinità governi noi e tutto ciò che è in noi. Fa che solo che le opere della natura originale del Padre, che rappresenta tutti i caratteri, si manifestino attraverso il cuore di ognuno di noi.

Ora noi ci siamo fatti avanti con le parole che Tu vuoi diffondere, perciò Ti prego, fa che non ci sia nessuna distanza fra il cuore di chi trasmette e il cuore di chi riceve. Ti prego guidaci a non usare la conoscenza umana come il criterio per dare giudizi. Speriamo sinceramente che permetterai che questa sia un’ora in cui, avendo affidato tutto al Padre, possiamo essere in armonia con le Tue parole autorevoli ed essere offerti come un sacrificio davanti al Padre. Ti prego, accettaci e governaci. Abbiamo pregato nel nome del Signore.

Il titolo del sermone su cui voglio riflettere insieme a voi è: “Perché il Signore deve ritornare?” Parlerò di questo argomento.

Gesù, in cui gli Israeliti non ebbero fiducia.

Gesù affronta il destino provvidenziale di ritornare, perché quando venne sulla terra morì crocifisso e dopo la sua resurrezione ascese al Cielo. Fra il popolo d’Israele, che aveva rispettato la volontà della provvidenza di Dio per tanto tempo, il Giudaismo aveva la missione di realizzare la volontà di Dio e porre una fondazione di vittoria. Questo era il desiderio di Dio che aveva scelto questo popolo, ed era anche la speranza di questo popolo.

Desiderando il tempo in cui questa volontà si sarebbe potuta realizzare, Dio mandò il Suo figlio unigenito in cui poteva confidare per portare a termine tutto il compito di realizzare gli ideali della creazione. Perciò, Dio doveva realizzare la benedizione storica attraverso Israele portando Gesù davanti agli esseri umani come loro signore, e portando a conclusione la volontà della Sua provvidenza di salvezza.

Ma perché Gesù morì senza riuscire a realizzare su questa terra la volontà provvidenziale e costruire il giardino ideale dove avrebbe potuto inneggiare alla gloria di Dio? Questo deve essere l’argomento che suscita dolore in noi oggi.

Il corso di Gesù, dal tempo della sua venuta sulla terra al tempo della sua dipartita, non è lo stesso corso di vita degli esseri umani che vivono sulla terra oggi. Gesù attraversò un corso di vita più difficile e desolato di quello di chiunque altro. Inoltre, Gesù emerse come l’unica persona nell’ambito delle generazioni e del tempo, che manteneva in sé la volontà di Dio e gli ideali dell’umanità. Non ci fu nemmeno una persona sulla terra che riconobbe il valore di Gesù con lo stesso valore che gli attribuiva il cielo. E non solo, gli uomini non poterono servire Gesù come l’essere centrale dell’amore che può collegare tutta l’umanità all’amore di Dio.

Di conseguenza Gesù condusse una vita indicibilmente miserabile. Gesù non aveva nessuno che lo considerasse un amico, nessuno con cui parlare del suo dolore. Allo stesso modo voi oggi dovete capire che egli visse una vita più pietosa di chiunque altro.

Gesù che viene per realizzare la volontà di Dio e per la gloria di Dio avrebbe dovuto essere la gioia del popolo israelita, la gioia del Giudaismo e dell’umanità. L’unigenito Figlio di Dio, sarebbe dovuto emergere come il signore di tutta l’umanità. Perché allora Gesù condusse una vita così miserabile, di fame e di tristezza?

Anche se i tempi sono cambiati e la storia è passata, dovreste essere in grado di sperimentare il dolore e la solitudine che Gesù provò quand’era vivo, e prendere a cuore la sua sofferenza. Tuttavia, se non potete diventare i figli e le figlie che possono dare gioia a Dio sconfiggendo Satana per conto del cielo e della terra, allora non potete alleviare in nessun modo la profonda sofferenza e solitudine di Gesù.

La speranza di Gesù non era quella di soddisfare i propri desideri ma, sacrificando persino se stesso, di realizzare gli ideali della creazione di Dio. Poiché gli esseri umani, che erano stati allevati come gli esseri centrali del creato caddero, Dio guidò la provvidenza di restaurazione per 4.000 anni per realizzare gli ideali della creazione. Gesù, prendendo responsabilità per gli errori dell’antenato dell’umanità che era caduto, apparve con questa volontà di Dio come sua ideologia e scopo. 

Tuttavia il popolo d’Israele non capì questo Gesù. E non è tutto. Gli ebrei non sapevano neanche che Gesù, mentre rappresentava la speranza storica, rappresentava nello stesso tempo tutta la volontà di Dio.

Anche se Gesù era un individuo che si trovava in una grande solitudine, poteva rappresentare la storia e, mentre rappresentava la realtà presente, possedeva anche l’ideale eterno di Dio che può rappresentare la volontà delle leggi celesti. Tuttavia, il popolo d’Israele e il Giudaismo che erano stati fedeli alla volontà di Dio non si resero conto che lui era questa figura. Così, invece di aiutarlo, ostacolarono il suo cammino e lo perseguitarono.  

Il cuore di Gesù che morì sulla croce

Allora, qual è il dolore di Gesù che guardava dall’alto il popolo d’Israele e l’umanità? Non era il dolore che piangeva per l’ambiente che poteva vedere. Il dolore di Gesù rappresentava il cuore addolorato di Dio che aveva guidato la provvidenza di restaurazione per 4.000 anni dalla caduta di Adamo, e rappresentava gli innumerevoli profeti e saggi che si erano dati da fare sostenendo la volontà di Dio attraverso il lungo corso storico di 4.000 anni. Oggi voi dovete sentire che Gesù era questo tipo di uomo.

Allora, quanto era profonda la tristezza di Gesù? Poiché Gesù venne portando il dolore di Dio di 4.000 anni e il dolore di molti milioni di profeti e saggi in cielo, Dio e i milioni di credenti, i soldati celesti e gli angeli capivano l’angoscia di Gesù.

Il dolore di Gesù non era per lui stesso, ma per gli israeliti che lo uccisero, ed era il dolore che si preoccupava per la fede degli ebrei e il corso della volontà di Dio. Anche se gli israeliti e i capi del Giudaismo avrebbero dovuto conoscere questo cuore di Gesù, riflettere su questo e pentirsi, in mezzo a loro non ci fu nemmeno una persona che comprese il dolore di Gesù.

Poiché gli ebrei non poterono servire Gesù come il Messia che era venuto con il cuore di dolore storico e un ardente desiderio verso gli esseri umani, la sua tristezza divenne sempre più grande. Inoltre dobbiamo sapere che, dal momento che il popolo d’Israele e la fede ebraica, che avrebbero dovuto realizzare la volontà di Dio centrata su Gesù, dimenticarono completamente la volontà che Dio desiderava e tradirono Gesù, egli dovette vivere la sua vita versando infinite lacrime di dolore per conto di Dio per trent’anni e più. Dovete sapere che per completare la sua missione di rivelare la situazione e il cuore del Padre che nutriva grandi speranze e desideri, Gesù sopportò il dolore che continuava a scaturire (dal suo cuore) durante i suoi tre faticosi anni di vita pubblica e dovette patire l’angoscia miserabile e terribile di essere inseguito dal Giardino del Getsemani fino alla collina del Golgota.

Allora, perché Gesù offrì la preghiera nel giardino del Getsemani: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!» (Matteo 26:39)? Perché era preoccupato di chi avrebbe preso responsabilità per il dolore di Dio, dei numerosi credenti e di tutta l’umanità. Perché sapeva che se fosse morto sulla croce anche i fedeli che lo seguivano avrebbero percorso la via della morte. Così, il suo cuore era colmo di tristezza e fece quell’appello al cielo.

Gesù che agì in nome del dolore di Dio e degli esseri umani, che morì tristemente sulla croce in nome del dolore delle innumerevoli creature viventi delle generazioni future… Non dovete vedere questo Gesù solo come un Gesù storico, dovete trovare Gesù che potrebbe essere nella stessa situazione nella realtà di oggi, e diventare gli eredi di Gesù che lo possono rivelare al mondo. Altrimenti non c’è nessun modo per risolvere l’amarezza e il dolore che si sono saldamente intrecciati nella storia. I fedeli che hanno creduto nel Cielo fino ad ora hanno lottato per diventare gli eredi di Gesù. Inoltre, dobbiamo dissolvere il profondo dolore di Gesù ed eliminare persino la tristezza che sarà trasmessa ai discendenti.

Quest’era, proprio ora, sono gli ultimi giorni di cui tutti parlano e che tanti profeti hanno preannunciato, e il tempo del Secondo Avvento a cui Gesù si riferì come il tempo in cui egli sarebbe ritornato dopo essere stato rigettato dal popolo e dalla religione e messo a morte. Allora, vivendo in questo genere di tempo, cosa dovreste fare? Dovreste essere capaci di confortare Gesù che deve venire, ed essere preoccupati della volontà del Cielo più sinceramente di quanto lo furono il Giudaismo e il popolo ebreo al tempo di Gesù.

I credenti degli ultimi giorni che devono essere responsabili per il dolore storico.

Per confortare Gesù che deve venire, dovete essere responsabili al posto suo per il dolore della storia di 4.000 anni di cui Gesù si assunse la responsabilità. Se si aggiungono i 2.000 anni dopo la morte di Gesù, quando lo Spirito Santo venne e soffrì nell’angoscia, dovete essere responsabili anche per il dolore storico di 6.000 anni in modo da poter ereditare il resto dell’impresa dei principi celesti che era stata interrotta a causa della morte di Gesù. 

Noi, che dobbiamo rendere conto al Cielo, non possiamo abbandonare il collegamento con la storia e vivere una vita individuale. Dobbiamo diventare il popolo del cuore che può sentirsi responsabile per l’universo e il futuro e, in nome del dolore del cielo, dei soldati celesti, degli angeli e di tutte le persone di questa terra, possiamo sentire dolore e profonda preoccupazione per il fatto che l’umanità guarda al giorno del giudizio di Dio e dimora nel regno della caduta. 

Inoltre, dovete essere in grado di dire a Gesù: “Noi capiamo il tuo dolore e la ragione per cui sei dovuto morire”. Dobbiamo sperimentare lo stesso cuore disperato e la situazione di Gesù che venne su questa terra e fu afflitto da una grande ansietà per completare la sua missione di redimere tante persone.

Se non potete diventare questo tipo di persona, non importa quando lo desideriate, non potete servire Gesù che è il signore della storia, il padrone dell’universo e il padrone degli ideali del futuro. Non potete alleviare questo dolore di Gesù.

Seconda parte 

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