Cosa
dovremmo fare nel corso della nostra vita
27 settembre 1970 – Seoul
Voi che siete riuniti qui oggi avete età molto diverse l’uno dall’altro –
alcuni hanno sui 30 o 40 anni, altri sui 60. Non dovreste aver paura di
invecchiare. Non dovreste perdere la speranza anche se la vita che avete
vissuto finora non ha raggiunto il livello del vostro ideale. Invece, dovreste
riflettere su tutta la vostra vita per potervi sforzare di più e prepararvi ad
offrire voi stessi per il bene della vostra razza, della nazione e del mondo.
I giovani che hanno 20 o 30 anni possono avere grandi speranze per il
futuro della nazione e per il bene della storia del genere umano. Però, solo
avere speranza non basta; il punto è che non dovete essere dominati dalle
circostanze, ma dovete dominarle. Dovete voi influenzare le circostanze,
confortare le persone sole, incoraggiare chi è scoraggiato, e mostrare speranza
per il futuro. Quindi, dovete pensare seriamente a che tipo di vita dovreste
vivere.
Se noi, membri della Chiesa dell’Unificazione, abbiamo ricevuto una tale
missione celeste di offrire noi stessi per il bene del mondo, che tipo di vita
dovremmo vivere? E un problema serio. A questo punto, dovete diventare una
persona che può dare nuova vita alla storia. Pensiamo ai nostri antenati che
hanno vissuto in questo paese e sono morti. Secondo voi hanno desiderato che il
loro paese fosse debole? No, hanno sicuramente sperato che questa nazione fosse
molto più forte e più ricca. Se è così, allora quando realizzeremo sulla terra
l’ideale che i nostri antenati hanno tanto desiderato? Dobbiamo creare delle condizioni
sulla terra per poter realizzare la loro speranza.
Quindi, dobbiamo dare uno stimolo ottimista alla nazione ed essere
fortemente soggettivi. Ma se siamo già diventati una tale persona oppure no è
un problema serio. Dovete pensare: Devo riuscire. Devo riuscire almeno nel mio
campo. Dobbiamo avere sicurezza, armonizzandoci con l’ambiente. Guardando la
situazione attuale da questo punto di vista, che tipo di strategia dovremmo
sviluppare? E un altro problema. Dovremmo adottare una strategia convenzionale?
Dovremmo iniziare questa battaglia spirituale dichiarando: Siamo abbastanza
numerosi e potenti, quindi possiamo lottare? Possiamo avere una tale attitudine
adesso? Non abbiamo ancora raggiunto questo livello.
Perciò, quale strategia dovremmo adottare? C’è una sola strategia per
realizzare la nostra meta: l’attacco di sorpresa. E quando dovremmo farlo?
Dovremmo attaccare alla piena luce del giorno? Nessuno lo farebbe. In realtà, è
naturale farlo a mezzanotte. Ci sono diversi tipi di mezzanotte. Se ci sono
mezzenotti tranquille e mezzenotti di tempesta, allora dovremo operare in una
mezzanotte di tempesta – una mezzanotte che tutti odiano, in cui nessuno ha
voglia di muoversi. Un tale cammino non è un cammino semplice. Piuttosto, è un
sentiero che ci chiede di salire sulla cima di una montagna scoscesa. E un
cammino spinoso, ma è proprio nell’arrampicarci per il sentiero più ripido che
decidiamo la nostra vita o la nostra morte. Nessuno, tranne un commando,
potrebbe farcela per quella strada. Allora chi può diventare questo corpo
speciale di attacco nel nostro paese, oggi? Non c’è nessuno salvo i membri
della Chiesa dell’Unificazione.
Convinzione di morire per la causa
Che tipo di attitudine spirituale dovremmo avere per avventurarci su questo
sentiero? Pensare che possiamo morire mentre attacchiamo il campo nemico.
Questa convinzione è buona. Allora sicuramente se moriremo resusciteremo.
Dobbiamo affrontare la situazione con un’attitudine fiduciosa come questa.
Non possiamo intraprendere una missione pericolosa senza un’attitudine così
forte. La fede assoluta è imperativa. Dobbiamo perseverare, avendo fede fino
alla fine. Dobbiamo avanzare su questo sentiero con speranza, non importa
quanto tempo ci vorrà. Nel caso in cui non potessimo compiere questa missione
nella nostra generazione, dobbiamo lasciare un testamento e farla realizzare
dai nostri discendenti. La nostra missione è realizzare la volontà del cielo,
che è rimasta incompiuta.
Da questo punto di vista, il cammino che il membro dell’Unificazione deve
fare non è mai semplice. Dovete essere consci del nostro destino, che è quello
di riportare la vittoria attraverso miracoli incredibili che nessuno può
immaginare. Quindi dovremmo riflettere sulla nostra vita ed essere critici
verso noi stessi.
Voi o siete in posizione di guida nel Movimento dell’Unificazione, oppure
state seguendo le sue guide. Dobbiamo vivere per questa nobile causa e morire
per essa. Dobbiamo concentrare tutti i nostri sforzi. Sappiamo molto bene che
si devono fare molti sacrifici per seguire questo cammino, ma dobbiamo
combattere fino all’ultima persona.
Supponiamo che ognuno di noi si sia sacrificato, e che l’ultima persona
stia per morire. Cosa dovrebbe fare in quel momento? Non dovrebbe morire con il
nemico, ma con il Padre Celeste. Questo tipo di persona è un uomo saggio. Gesù
ha vissuto in questo modo. Gesù ha vissuto con il Padre Celeste in ogni
circostanza.
Questo tipo di cammino è l’unico col quale possiamo radicare profondamente
la tradizione celeste nel mondo satanico permettendogli così di ereditare le
nostre realizzazioni storiche. Tutto è contenuto nell’attitudine di Gesù quando
morì dicendo: “Sia fatta non la mia, ma la Tua Volontà”. Perciò, dobbiamo
seguire un cammino che sia all’altezza del suo standard. Questo è il cammino
più giusto.
Poiché Gesù ha seguito un tale cammino, il suo ideale è stato perseguito
per tutta la storia ed ha influenzato profondamente il mondo d’oggi. Poiché lui
ha fatto questo, il Cristianesimo si è necessariamente sviluppato come
religione mondiale e una tale religione non potrà mai morire. Dobbiamo capire
esattamente che questo tipo di cammino religioso è l’unica via che crea la base
per la vittoria mantenendo fermamente i legami della tradizione. La nostra
chiesa è stata fondata per il bene del mondo, è stata fondata per addossarsi i
problemi del mondo, che sono in verità un fardello pesante.
Il 38° Parallelo divide questo paese, ma se c’è un problema più grosso del
38° Parallelo, dobbiamo determinarci a risolverlo. Il problema più grave non è
il 38° parallelo nel nostro paese; non dimenticatevi mai che rimane anche il
problema del 38° Parallelo tra noi e i due paesi della Cina e dell’Unione
Sovietica. Il 38° Parallelo coreano è stato creato come una specie di terreno
di preparazione per eliminare in futuro il 38° Parallelo in Cina e in Unione
Sovietica. Se possiamo risolvere il problema del 38° Parallelo nel nostro
paese, e quello del secondo e del terzo 38° Parallelo a livello mondiale,
potremo avere una posizione soggettiva sul nuovo mondo e saremo in grado di
offrirgli una chiara direzione. In questo modo avremo il potere di spezzare
completamente la resistenza del comunismo a livello mondiale.
Il comunismo ha finora invaso altre nazioni a livello mondiale
camuffandosi, e noi dobbiamo sapere chiaramente che dietro questa forza c’è
Satana. Il comunismo ha formato il suo sistema di attività centrandosi sul
male: questo è sicuramente il lavoro di Satana. Possiamo riportare la vittoria
contro un simile Satana? Questo è il problema.
Dobbiamo chiaramente sapere quanto è importante contribuire al bene del
mondo, della storia e del cosmo, più che al successo di noi stessi come
individui o nazione. Tutti sono uguali nel senso che vivono nutrendosi di cibo,
ma il problema è nel tipo di vita che viviamo. La cosa importante da
considerare è cosa lasceremo dietro di noi alla fine della nostra vita. E se
lasciamo qualche cosa, non dovrebbe essere soltanto per il bene di una nazione.
Dobbiamo lasciare qualcosa che sia fondata nella tradizione dell’Unificazione, qualcosa
che sia a livello mondiale. Deve essere qualcosa che tutta l’umanità, coi suoi
3 miliardi di persone, accetterebbe a braccia aperte.
I comunisti hanno cominciato a preoccuparsi
Oggi, anche i comunisti hanno una chiara consapevolezza della nostra determinazione.
Cominciano ad essere in ansia. A seconda del grado di questa loro
preoccupazione, programmano la loro seconda e terza strategia. Noi, però, non
dovremo mai essere sconfitti. Per vincere, dobbiamo essere superiori in tutti i
punti, dal primo all’ultimo, attingendo la nostra forza da Dio. Se sapremo far
questo, la soluzione sarà molto facile.
Poiché in realtà le cose non si compiono così facilmente, vuol dire che la
nostra strategia deve essere tale da poter vincere anche se siamo sconfitti. E
com’è possibile vincere quando siamo sconfitti? Questa è la strategia del Padre
Celeste.
Se guardiamo alla storia, le brave persone hanno sempre dovuto soffrire.
Guardate i santi: se vediamo solo questo punto, appaiono come persone
sconfitte. Però, i santi non sono mai stati sconfitti; alla fine hanno sempre
riportato la vittoria. Questa è la strategia del Cielo, la stessa strategia
usata da Gesù. Di conseguenza, la strada che percorreremo non potrà mai essere
semplice, ma sarà una strada piena di dolori e sofferenze. Colui che ricerca
una strada facile è sicuramente un traditore del Cielo.
Nella Chiesa dell’Unificazione, coloro che hanno lavorato per il proprio
beneficio sono tutti scomparsi. Se le persone lavorano in silenzio per il bene
della nazione e del mondo, senza curarsi se gli altri le osservano o no,
stabiliscono fra loro un profondo legame, senza bisogno di promesse fatte a
parole. Perciò, anche nella preghiera, è estremamente importante pregare in un
posto che nessuno conosce e fare sinceramente del nostro meglio. Questo tipo di
persona è quella che rimane fino alla fine: una persona così diventa un tesoro
nel cuore di Dio. La Chiesa dell’Unificazione sta facendo uno sforzo disperato
per creare questo tipo di persone. Stiamo impegnandoci in questo modo per
creare un tipo di fede che possa rappresentare decine di milioni di persone.
Solo quando mettiamo in pratica questo tipo di vita possiamo liberare il cielo.
Una persona che sale in cima a una montagna per piangere per il bene del
Cielo è una persona più seria di quella che prega per la pace del mondo. In
questo senso la preghiera di Gesù nel Getsemani era una preghiera estremamente
seria, più seria di qualsiasi altra preghiera. Se c’è un tale tipo di persona,
allora il Cielo non può far altro che abbracciarla e prendersene profondamente
cura. Dobbiamo sapere che questo tipo di persona è l’oggetto di speranza per
tutto il genere umano. Il Cielo lavora centrandosi su questo tipo di individuo.
Chi vive per sé stesso non può lasciare una luce per gli altri, mentre una
persona che vive per il bene della nazione, per il bene del mondo, per il bene
del Cielo, è in grado di entrare nella sfera della resurrezione.
Una sola cosa rimane fino all’ultimo, il Cielo. Coloro che vivono per il
bene del Cielo sono in grado di vivere fino alla fine.
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